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Human Centric Light, la luce amica dell’uomo.

Un tema non semplice e ultimamente di grande tendenza è la Human Centric Light (HCL), la luce umano centrica. Se ne parla moltissimo, analizzando l’influenza che la luce può avere sul comportamento umano, come può migliorare lo stato cognitivo della persona, influenzarne le emozioni, interagendo con l’orologio biologico e il ritmo circadiano.
Ne parliamo con Chiara Tabellini, lighting designer founder di Light&Space.

“La HCL sarà la nuova tecnologia applicata alla luce che comunque non può prescindere da un progetto illuminotecnico e condiviso da un progetto architettonico. La Human Centric Light, la luce umano centrica, guarda alla luce naturale e alla necessità dell’uomo di rapportarsi con essa e con il sole regolandosi sul ritmo circadiano. Circadiano significa circa die, quindi intorno al giorno. L’uomo ha degli ormoni che stimolano differenti attività a secondo delle ore di veglia e di sonno. Per esempio la noradrenalina è l’ormone che rende attivi alla mattina fino a circa mezzogiorno.
Ci sono le morning persons, quelle persone che si svegliano al mattino piene di energia, che hanno più di altri questi ormoni. Al contrario ci sono le light persons, quelle che preferiscono la penombra e più predisposte al dormiveglia.

 

morning person light person

 

Quando si incominciò a parlare di HCL?

Tutto ha inizio nel 2017 quando tre medici americani vinsero il Nobel per la scoperta dei meccanismi molecolari che controllano il ritmo circadiano. Hall, Rosbach e Young scoprirono come le cellule gangliari non siano completamente silenti anche al buio ma sviluppano, spontaneamente, un’attività che viene modulata e condizionata dalla luce. La luce non agisce direttamente su tali cellule ma stimola i conosciuti ricettori (coni e bastoncelli) che, a loro volta, inviano informazioni alle cellule gangliari.
I processi ormonali regolati dall’alternanza sonno/veglia partono da qui.

 

Quale è la temperatura di colore di luce ideale per l’uomo?

Anche questo è un tema caro alla Human Centric Light. La luce naturale ha diverse gradazioni Kelvin e ognuna delle quali ricorda agli essere umani l’ora di svegliarsi oppure quella di coricarsi, di lavorare e altro.
La temperatura di colore ideale per l’uomo è 3000 gradi Kelvin. Psicologicamente sono confortevoli, favoriscono la concentrazione e l’attenzione. Ottima nel retail, in ambienti di lavoro e anche negli ospedali.

 

faretto egoluce con temperatura colore variabile

Il dispositivo di Egoluce, molto apprezzato nel mondo retail,
è la
collezione Newton che grazie all’ampia offerta
permette di scegliere varie temperature di colore
abbinate ad un’ampia gamma di ottiche.

 

Accessori

 

Accessori faretto con temperatura colore regolabile

 

Ottiche disponibili

 

Accessori faretto con temperatura colore regolabile

 

Avrebbe avuto senso parlare di Human Centric Light prima della diffusione della tecnologia LED e della building automation?

Decisamente no. La Human Centric Light è legata soprattutto alla scoperta delle cellule gangliari di qualche anno fa ma, senza il supporto della tecnologia, non sarebbe stato possibile attuarla.
Prima dei LED si utilizzavano altri tipologie di luce, come l’alogena, molto emozionale per la sua colorazione calda e confortevole ma non adatta negli ambienti di lavoro nei quali creava un disconfort visivo enorme, oppure la luce fluorescente o a ioduri metallici dalla caratteristica luce brillante (fredda). Mentre con i LED, e la continua ricerca e sviluppo intorno a questa tecnologia, è possibile avvicinarsi ai colori della luce naturale.
La HCL, oltre all’impianto elettrico, ha bisogno anche della tecnologia domotica per riprodurre la luce con le variazioni tipiche della giornata.
Quando c’è stata l’introduzione della building automation applicata agli edifici, i costi erano abbastanza elevati. Oggi invece, in particolare nel settore illuminotecnico, si può ipotizzare un’incidenza di solo un 10% in più per aver il controllo e la gestione della luce, anche solo attraverso un sistema “stand alone”.

 

morning person light person

 

Quali sono le destinazioni d’uso nelle quali inserire la HCL?

In particolare negli uffici dove viene utilizzato il bianco dinamico secondo il ritmo circadiano. Un altro utilizzo molto interessante è negli ospedali. Molte leggi regionali invitano, in regime di day hospital o di ricovero, di inserire la Human Centric Light in modo di avere una luminosità naturale con tutte le variazioni del giorno: una luce più calda alla mattina e al tramonto e una luce più brillante a mezzogiorno quando il sole è allo Zenith. In genere nell’hospitality è una soluzione che viene spesso perseguita.
Raramente viene richiesta dal cliente, è ancora una tecnologia in fase di diffusione; più spesso è una propositività del progettista.

 

 

faretto egoluce con temperatura colore variabile

La HCL è una luce che viene anche utilizzata per definire gli spazi. Raccontaci un esempio.

Ho utilizzato la Human Centric Light in Svizzera, al LuganoDante, un hotel nel centro cittadino, recentemente ristrutturato. Al piano terra un grande open space ospita differenti realtà che devono essere vissute in maniera diversa nell’arco della giornata – per esempio area retail, colazioni, cocktail bar, lobby- in funzione anche della tipologia di clientela. Era difficile identificare uno spazio e la relativa funzione solo con l’arredamento. Quindi la percezione di come vivere gli ambienti è stata affidata alla luce. Il controllo della luce viene gestito da un sistema di automation in sei orari diversi e riproduce la temperatura di luce corrispondente a quegli orari.
Sempre al LuganoDante c’è una sala riunioni al primo piano completamente cieca. Ho inserito quindi dei pannelli luminosi a soffitto, che simulano un vero e proprio lucernario e che sono programmati per modificare l’intensità luminosa e la temperatura della luce a seconda degli orari; così da creare l’illusione dello scorrere del giorno.

 

ritmo circadiano della luce

 

A chi ti rivolgi come professionista? Qual è la tua clientela?

Ho una gamma piuttosto ampia di clienti: dall’architetto all’ingegnere, allo studio di ingegneria, al costruttore che partecipa a gare pubbliche ma anche il privato che mi interpella per un ufficio, un hotel, una struttura ricettiva, un negozio o una residenza.
Ogni spazio necessita di illuminazione e uno studio attento della luce è fondamentale per valorizzare gli ambienti.

 

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